La tua comunità è pronta per un sistema di adesioni?

I visitatori del sito, i follower sui social e gli iscritti alla newsletter: come misurare le dimensioni e il coinvolgimento della tua comunità

Steady Team
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Per offrire con successo un programma di adesioni, hai solo bisogno di due cose: pubblicare contenuti regolarmente — perché un sostegno sostenibile è possibile solo con una produzione costante — , e soprattutto avere una comunità coinvolta.

Da Steady sentiamo spesso dire che gli editori sono incerti su quest’ultimo punto. Hanno alcune idee sulla loro comunità, ma non sanno con precisione quanto sia grande o quante persone siano disposte a sostenere i loro progetti, diventando membri paganti.

Frank Joung, che sta usando la piattaforma di Steady per il suo podcast Halbe Katoffl, ha avuto gli stessi dubbi all’inizio. Ecco come li ha affrontati.

Quindi, come capire se hai abbastanza sostenitori per iniziare a offrire un programma di adesioni?

Quante persone ti seguono in modo fedele?

Un’occhiata alle statistiche ti darà il primo indizio. Qui puoi vedere quante persone visitano il tuo sito, ascoltano il tuo podcast o guardano i tuoi video.

Ma non tutti gli utenti mostrati qui contano come “follower” fedeli. Se pubblichi principalmente su un sito, è probabile che la maggior parte degli utenti lo visiti solo una o due volte nel giro di un mese, per poi non tornare più. È difficile che queste stesse persone decidano di aderire a un programma di adesioni.

Ma quelli che stiamo cercando sono quelli che visitano il tuo sito almeno tre volte nell’arco di 30 giorni. Abbiamo scoperto che quasi tutte le persone che aderiscono a un piano di adesioni appartengono a questo segmento. Quindi, se vuoi scoprire quanti utenti potrebbero considerare le adesioni, controlla le tue statistiche per vedere quanti rientrano in questa fascia.

Certo, non tutti finiranno per aderire, ma non c’è bisogno di scoraggiarsi. Ricorda che le adesioni sono in realtà solo per i tuoi ascoltatori o lettori più devoti, i più coinvolti. Questo gruppo non ha bisogno di essere grandissimo, per far sì che il tuo programma di adesioni abbia successo. Presi tutti insieme, i membri possono sostenerti con una cifra significativa e, soprattutto, costante nel tempo.

E una volta che qualcuno si impegna a diventare membro, tende a restare.

📸: Stephen Phillips — Hostreviews.co.uk on Unsplash

Altri 3 modi per valutare il coinvolgimento della tua comunità

Ma per avere un quadro completo della situazione non basta guardare solo le statistiche. A volte, i progetti con una comunità piccola, ma molto leale ricevono più sostegno rispetto a quelli con una maggiore visibilità, ma senza coinvolgimento da parte del pubblico.

Se hai un podcast, per esempio, il numero di persone disposte a diventare membri potrebbe essere molto più alto, semplicemente perché è un mezzo molto più diretto. Gli ascoltatori sentono spesso un legame speciale con i podcaster: avere la loro voce nelle orecchie tutto il tempo rende il legame più personale e crea un senso di intimità.

Ecco altri punti da considerare per capire se la tua comunità è pronta per un sistema di adesioni:

1. Qual è il tuo valore aggiunto?

Se produci contenuti solo per avere click, difficilmente attirerai molti membri. Ma se copri un ruolo importante nella tua comunità, o se aggiungi un valore concreto — come un forte punto di vista, una dichiarazione di intenti o un contenuto unico — è probabile che più persone vogliano sostenerti.

2. Dai un’occhiata agli iscritti alla tua newsletter

In base alla nostra esperienza, chi si iscrive a una newsletter è molto più propenso a diventare membro pagante. Gli iscritti alla newsletter, infatti, sono molto più coinvolti e leali rispetto, ad esempio, ai follower su Facebook. Avere una newsletter è utile anche perché consente di chiedere sostegno direttamente via email, piuttosto che dipendere dagli algoritmi dei social, per far sì che il messaggio arrivi a destinazione.

Quindi, quante persone ci sono nella tua lista di contatti? E quante di loro aprono effettivamente le tue email?

3. Come interagisce la comunità con i tuoi contenuti?

Più la tua comunità è coinvolta, meglio è. Se hai già stabilito un forte legame con le persone, la loro disponibilità a sostenerti sarà maggiore. Per capire quanto è attivo il tuo pubblico, poniti alcune domande:

  • Con quale frequenza i tuoi post, articoli o video ricevono commenti?
  • Sono commenti di qualità o sono spam?
  • Ricevi corrispondenza via email?
  • Quante persone condividono il tuo lavoro?
  • Quanto tempo passano in media le persone sui tuoi contenuti?
  • Fai mai dei sondaggi?
  • Quante persone vi partecipano?

Chiedi alla tua comunità

Se vuoi avere ancora più garanzie, puoi chiedere direttamente alla tua comunità se è pronta a sostenerti — per esempio, attraverso un breve sondaggio che puoi lanciare sui social o nella newsletter. Con strumenti come Typeform, è un gioco da ragazzi.

Già che ci sei, potresti anche chiedere al tuo pubblico quanto potrebbe essere disposto a pagare, come preferirebbe finanziarti, o quali vantaggi potresti offrire tu in cambio del loro sostegno.

Gli editori di Steady condividono le loro esperienze

La mia comunità è disposta a pagare per sostenermi?
Questo è uno dei più grandi dubbi degli editori, prima di cominciare un programma di adesioni. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, questa preoccupazione si rivela infondata.

Sul nostro blog, gli editori che stanno portando avanti con successo programmi di adesioni con Steady condividono le loro esperienze:

  • Juliane Fritz del podcast Bin Weg Bouldern incoraggia gli editori a provarci: “Non sminuirti! Il tuo lavoro ha un valore! Prova il crowdfunding o un programma di adesioni.”
  • Dimitri Choufatinski della newsletter whathappened ha chiesto alla sua comunità se era disposta ad aderire a un programma di adesioni via email: “Era solo per capire quanti dei miei lettori sarebbero stati disposti a pagare un contenuto prima gratuito. Ha funzionato.”
  • Minh Thu Tran del podcast Rice and Shine si è unita agli editori su Steady: “All’inizio avevamo scrupoli a chiedere soldi alla nostra comunità. L’esempio di altri podcaster indipendenti ci ha incoraggiato a fare lo stesso passo.”

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