Autopromozione: perché è così scomoda — e perché va sdoganata per i creativi

Team Steady
Steady
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4 min readSep 3, 2020

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Se volete guadagnare un giusto compenso per il vostro lavoro creativo, dovrete trovare il modo di promuoverlo. Sentirsi a disagio nel promuovere il proprio lavoro è perfettamente inutile.

Qualunque giornalista, blogger, video maker, Youtuber o creatore di podcast vuole essere letto, visto o ascoltato. Tuttavia, queste persone sono le stesse che poi rabbrividiscono alla sola idea di pubblicizzare il loro lavoro.

Potreste sentirvi allo stesso modo: fate un buon lavoro, ma non gridate per questo. Da Steady sentiamo sempre la stessa tiritera quand parliamo con giornalisti, podcaster e altre persone creative:

  1. “Il mio lavoro dovrebbe parlare da solo”.
  2. “Non ho tempo per la pubblicità”.
  3. “Non voglio spammare i miei contatti”.
  4. “Non ne capisco niente di marketing.”

Dietro queste spiegazioni c’è di solito un’altra verità: molte persone sono semplicemente a disagio con l’autopromozione. Dopotutto, spesso non si tratta tanto di promuovere il lavoro quanto piuttosto di promuovere la persona che ci sta dietro. E molte persone che vogliono essere visibili sperano anche disperatamente di non essere percepite come persone che vogliono essere visibili.

Questa sottigliezza è uno dei motivi principali per cui è così difficile per i media maker e i professionisti della creatività ottenere l’attenzione che vogliono e meritano.

Georg Franck scrive nell’Economia dell’Attenzione che c’è una “spaccatura tra il desiderio di attenzione e la preoccupazione per l’autostima”: la tua autostima può calare vertiginosamente se chiedi l’attenzione nel modo sbagliato.

Allora, come si fa a promuovere se stessi?

Per gli autori di libri tradizionali è un po’ più facile: se hanno già un pubblico, l’editore si occupa solo della promozione. Ma questo lusso è disponibile solo per pochi eletti. La maggior parte dei media maker indipendenti e dei creativi che lavorano online hanno bisogno di lavorare sodo per pubblicare il loro lavoro. Ma come?

Ci sono molti modi efficaci per attirare l’attenzione su di sé e sul proprio lavoro e l’invio di una newsletter è uno degli strumenti più efficaci a disposizione. Quando chiedete ai media maker e ai creativi se desiderano inviare regolarmente una newsletter alla loro comunità, la maggior parte di loro scuote la testa. Ma se chiedete loro se vogliono promuovere il loro ultimo articolo via e-mail, spesso rispondono di sì.

Quindi qual è la differenza? Non sono entrambe newsletter? Tecnicamente, sì. La differenza sta nell’effetto sull’autostima di chi fa pubblicità. La prima opzione sembra una caccia all’attenzione a buon mercato, mentre la seconda è più un suggerimento utile, dove l’attenzione è meno sull’autore, e più sulle informazioni rilevanti (cioè che c’è qualcosa di nuovo da leggere).

Ma spesso il fallimento si verifica molto prima: molti media maker e creativi non hanno gli indirizzi e-mail dei membri della loro comunità. Questo significa dover chiedere i loro indirizzi e-mail che, per alcuni, sembra marketing e potrebbe rischiare di lasciare una cattiva impressione.

È importante trovare un metodo con cui sentirsi a proprio agio. Allo stesso tempo, dovreste abbandonare l’idea che l’autopromozione sia una brutta cosa.

Perché è necessario sentirsi a proprio agio con l’autopromozione

Anche se ci vuole un po’ di tempo per superarlo, non abbiate paura di promuovere voi stessi. Il vostro lavoro merita attenzione ed è perfettamente normale di farla uscire allo scoperto: i vostri nuovi fan ve ne ringrazieranno. Una volta fatto il primo passo, qualsiasi preoccupazione di fare una brutta figura, scomparirà.

E forse, cosa ancora più importante, non promuovere te stesso e il tuo lavoro rende molto più difficile guadagnarci. Più a lungo si tralascia questo elemento, più la cosa diventa stressante e meno si è in grado di valorizzare la propria creatività.

A Steady diciamo sempre: Il lavoro creativo merita più di un “mi piace”. Lo sanno anche i fan più fedeli. Ecco perché i finanziamenti più sostenibili provengono dalla vostra comunità. E promuovere se stessi è il primo passo su questa strada.

Stai pensando di creare un club per i tuoi lettori? Contatta il nostro esperto Adriano Farano.

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